Una giornata di studi e approfondimenti, con i massimi esperti in campo internazionale, sulla neuropsicologia, per ricordare i 120 anni dalla nascita di colui che ne è considerato il fondatore, il russo Aleksander R. Lurija (1902-1977).

La propongono domenica 25 settembre, in Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore, l’Associazione Brain Traumi Cranici odv e la Cooperativa Sociale Sogno e Vita onlus, da 30 anni impegnate, alla Rocca di Altavilla Vicentina, nella riabilitazione fisica e cognitiva delle persone colpite da gravi traumi cranici, ictus e anossie cerebrali. Un convegn0 che gode del patrocinio della Provincia di Vicenza e dell’Ulss 8 Berica e della collaborazione di AICS Vicenza e della Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico.

“L’evento – spiegano i promotori, ossia la presidente di Brain Edda Sgarabottolo, la presidente di Sogno e Vita Elisabetta Mondin, il prof. di Neuroanatomia e Neuropsichiatria del King’s College di Londra Marco Catani e il responsabile della U.O.S. Neurologia Cognitiva e Riabilitazione dell’azienda sanitaria Garibaldi-Nesima di Catania dott. Giuseppe Zappalà – è inteso a contribuire ed integrare le competenze cliniche ospedaliere e le attività didattico-formative universitarie nell’ambito riabilitativo e a celebrare l’anniversario di nascita della moderna neuropsicologia basata sulla valutazione personalizzata e l’unicità del recupero funzionale dopo danno cerebrale. In un momento triste e difficile per il conflitto russo-ucraino in corso, l’evento vuole anche recuperare le memorie e la storia di persone che hanno sofferto le conseguenze della guerra ed in generale di tutti i pazienti cerebrolesi che nella loro lotta quotidiana per un migliore recupero funzionale ripongono le loro speranze nella scienza della neuropsicologia e della riabilitazione ‘olistica’”.

Il convegno, in programma dalle 9 alle 13,30, prevede l’introduzione di Edda Sgarabottolo e del direttore dell’Unità Gravi Cerebrolesioni dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza dott. Giannettore Bertagnoni e gli interventi dei più grandi esperti in materia, a partire dall’ospite di eccezione, ossia il prof. Elkhonon Goldberg, fondatore e direttore del Luria Neuroscience Institute di New York, formatosi a Mosca nella scuola di Lurija e poi diventato uno dei massimi esperti di funzioni esecutive dei lobi frontali, che proporrà la lectio magistralis intitolata “Sulle orme di Luria: sistemi funzionali in tre dimensioni”.

Interverranno inoltre i professori Sergio Della Sala (Università di Edinburgo, direttore della rivista Cortex e attuale presidente del CICAP, con il tema “Accuratezza in neuropsicologia clinica: l’esame dei lobi frontali secondo Lurija”), Gabriele Miceli (Università di Trento, con il tema “Classificazione delle afasie in Russia e in Occidente”), Luciano Mecacci (Università di Firenze, con il tema “Riminiscenze personali di Lurija come uomo e scienziato”), Jordi Peña Casanova (Università di Barcellona, con il tema “Il contributo di Lurija e della scuola di Boston alla valutazione neuropsicologica e alla riabilitazione cognitiva) e gli stessi Giuseppe Zappalà (“Annalise Christensen e la riabilitazione cognitiva ‘olistica’”) e Marco Catani (“Lurija e i semi della neuroanatomia clinica moderna”).

Avevano annunciato la loro partecipazione anche il ministro per le disabilità Erika Stefani e il presidente della Provincia di Vicenza Francesco Rucco, che però hanno dovuto rinunciare per via delle concomitanti elezioni politiche che impongono il silenzio elettorale.

Il simposio è legato alla futura pubblicazione di uno special issue della rivista Cortex dedicato alla figura di Aleksander Lurija.

Grazie ad una iniziativa del prof. Marco Catani e al contributo della Oliver Sacks Foundation, in occasione del convegno sarà inoltre allestito un “percorso epistolario” che permetterà di leggere alcune delle lettere che Aleksander Lurija e lo scrittore Oliver Sacks si scambiarono nei quattro anni antecedenti alla morte del grande neuropsicologo russo. L’allestimento sarà aperto al pubblico dal 23 al 25 settembre nelle scuderie della villa Cordellina-Lombardi e sarà ancora visionabile presso “La Rocca” di Altavilla nei giorni successivi al convegno stesso.

L’evento è gratuito, con iscrizione obbligatoria previa compilazione della scheda, da inviare alla mail sognoevita@gmail.com. Saranno accolti i primi 100 iscritti.

Scarica il programma del convegno

La figura di Aleksander R. Lurija

Autore di capisaldi della letteratura mondiale nelle neuroscienze cognitive, il lavoro di Lurija si basò principalmente sull’osservazione clinica e la valutazione qualitativa del paziente con danno cerebrale, per lo più in soldati e reduci di guerra con esiti di trauma cranico focalizzato. Questo metodo di indagine delle facoltà cognitive fu in quegli anni diffuso da alcuni studiosi eminenti e negli USA prese il nome di approccio neuropsicologico Lurija-Nebraska, in antitesi con il più conosciuto approccio di Halstead-Reitan. Quest’ultimo, in quanto basato su un metodo quantitativo statistico, ha avuto più larga diffusione per gli studi di gruppo in pazienti con trauma cerebrale, anche se è sicuramente meno orientato alle difficoltà specifiche del singolo individuo. Tra i primi che hanno contribuito all’approfondimento e alla diffusione del metodo di Lurija furono senz’altro Annalise Christensen, danese, che poi collaborò a lungo con il Centro di Riabilitazione Neuropsicologica di Indianapolis e con il dott. Giuseppe Zappalà (e che nel 1995 partecipò al primo congresso nazionale organizzato dall’associazione Brain), e il già citato prof. Goldberg. Il pensiero di Lurija e i risultati del suo studio dell’organizzazione del cervello umano, dello sviluppo delle facoltà linguistiche, delle afasie e della patologia del linguaggio secondaria a danno cerebrale focale si possono trovare nei libri “Traumatic Aphasia” e “Basic problems of Neurolinguistics”. Restano altrettanto vividi e attuali i suoi racconti di singoli casi clinici, come il caso del mnemonista Shereshevsky, raccontato nel libro “Viaggio nella mente di un uomo che non dimenticava nulla”, e il racconto autobiografico del soldato Zaseckij raccolto nel libro “Un mondo perduto e ritrovato”. Questi capisaldi della letteratura neurologica “romantica” hanno avuto larga diffusione anche nel mondo occidentale e influenzato scrittori del calibro di Oliver Sacks.