È uno degli approcci neuroriabilitativi tra i più conosciuti e utilizzati e mira al recupero funzionale dei pazienti che hanno subito lesioni centrali, in relazione al loro potenziale. Stiamo parlando del concetto Bobath, al centro di un recente corso di formazione per fisioterapisti promosso alla Rocca dall’Associazione Brain Traumi Cranici ODV e dalla Cooperativa Sociale Sogno e Vita onlus.

A trattare l’argomento è stata la dott.ssa Alba Magri, terapista della riabilitazione e istruttrice IBITA (International Bobath Instructors Training Association) con molti anni di esperienza in ambito formativo. Non è la prima volta che condivide la sua esperienza con il team di Altavilla Vicentina.

“Se in passato ci siamo soffermati sull’analisi di singoli casi clinici, nell’ultimo corso abbiamo affrontato anche una parte teorica per una migliore comprensione del Modello di Pratica Clinica propria del Concetto Bobath – puntualizza la professionista –. L’esigenza della struttura è quella di migliorare le competenze in materia di ragionamento clinico per rendere il personale dell’area riabilitativa sempre più indipendente nella presa di decisione finalizzata al trattamento neuromotorio”.

L’approccio inclusivo e individualizzato

Il concetto Bobath offre una cornice di riferimento per il ragionamento clinico orientato alla valutazione e trattamento del paziente adulto con danno neurologico acquisito, proponendo un approccio inclusivo ed individualizzato.

“Di fatto, è orientato a ottimizzare il recupero in base al potenziale post lesionale, minimizzando il compenso per obiettivi funzionali atti a migliorare l’autonomia e la qualità della vita. Si basa sulle conoscenze che le neuroscienze e le scienze biomeccaniche continuamente apportano e che sempre più ci aiutano a comprendere i meccanismi che sottostanno al gesto funzionale e ai meccanismi di recupero dopo lesione centrale”, prosegue la dott.ssa Magri.

Il recupero funzionale è l’obiettivo della riabilitazione neuromotoria, sia esso rivolto ad attività di base come alzarsi, camminare, usare gli arti superiori per le attività della vita quotidiana sia a funzioni più avanzate come il reinserimento nella vita comunitaria, lavorativa eccetera.

La capacità di osservazione/valutazione clinica del problema neuromotorio che sta alla base della limitazione funzionale è il cuore della competenza professionale del fisioterapista. Il ragionamento clinico basato sulle evidenze scientifiche rende indipendente il professionista nella strutturazione del progetto terapeutico per un trattamento efficace, mirato e su misura.

L’importanza della formazione di tutti gli operatori sanitari

Il corso tenuto dalla dott.ssa Alba Magri ha suscitato molto interesse e apprezzamento da parte dei fisioterapisti partecipanti. Del resto, uno dei gli obiettivi dell’Associazione Brain Traumi Cranici ODV e della Cooperativa Sociale Sogno e Vita onlus è proprio quello di diventare sempre di più un centro di alta formazione per tutte quelle figure professionali che ruotano attorno al mondo della riabilitazione post lesione cerebrale.