Cinque ospiti della Rocca, in fase avanzata di riabilitazione da trauma cranico, sono stati in crociera a Barcellona. Ecco il loro racconto.

“Quando si torna?”. È questa la domanda che riecheggia più spesso tra gli ospiti della Cooperativa Sogno e Vita al rientro dalla crociera a Barcellona. I cinque giorni trascorsi a bordo di Costa Favolosa, a metà ottobre, hanno lasciato il segno nel cuore di Luigi, Franco, Tommaso, Chiara e Davide. Nei loro racconti la gioia e i sorrisi si mescolano a un certo senso di libertà e normalità ritrovate. Sì, perché alcune rinunce li hanno portati a riscoprirsi capaci di fare determinate cose in modo nuovo. Testimoni ne sono Vittoria, Lisa e Laura, le operatrici che li hanno accompagnati in questa memorabile e costruttiva avventura sul Mediterraneo.

Non è la prima volta che il centro riabilitativo di Altavilla Vicentina organizza questo genere di iniziativa per le persone con gravi cerebrolesioni acquisite. Ora, che la pandemia è diventata solo un (brutto) ricordo, l’ha rispolverata.

In viaggio verso la Catalogna

Relax, intrattenimento e tanto buon cibo. Sono gli ingredienti più apprezzati dal gruppo di vacanzieri “nostrano” sulla rotta Savona – Barcellona e ritorno.

“La crociera non è una novità per noi – spiegano Luigi e Franco –. Prima dell’incidente che ci ha cambiato la vita eravamo già stati a bordo di grandi navi. In questo viaggio ci saranno state tremila persone, tra cui molti tedeschi”.

Gli ospiti sono partiti dal porto di Savona, dopo un viaggio in pullman e pulmino di circa quattro ore accompagnati anche dal presidente della cooperativa, Elio Rigotto.

“Oltre che a Barcellona, la nave ha fatto tappa a Marsiglia, ma non siamo scesi a visitarla – continuano –. Il meteo ci ha sempre regalato belle giornate, tranne l’ultima. Magari avessimo potuto restare un paio di giorni in più!”.

Le mille e una attrazione

Se chiedete ai “ragazzi” qual è il ricordo più bello che si sono portati a casa, nella “top three” spiccherà sicuramente la città di Barcellona.

“Il centro è stupendo – osservano Luigi e Tommaso –. La Sagrada Familia è imponente; è una basilica che stanno ancora finendo di costruire. Molto bella è anche la Rambla, dove ci sono tantissime persone e artisti di strada”.

Lo stare tra la gente è l’altro aspetto piacevole della vacanza sottolineato da Luigi: “Era da tempo che non stavo in mezzo a così tante persone di lingue e culture differenti”.

Di parere diverso è Franco, che mette in primo piano la discoteca: “È stato divertente ballare, fare per esempio la macarena. E anche vedere gli spettacoli teatrali dopo cena. Ogni sera c’erano vari intrattenimenti”.

La buona tavola porta… scoperte!

A mettere tutti d’accordo è stata senz’altro la cucina.

“Abbiamo mangiato tantissimo – rispondono tutti all’unisono –. La colazione era ricca, con tanti tipi di brioches e cioccolata. Ci sono piaciuti, poi, la frittura di pesce e la tagliata di manzo”.

Il caffè è tra le bevande che ha fatto da filo conduttore alle loro giornate: “Passavamo molto tempo sdraiati sul ponte della nave a prendere il sole e, in certi orari, a sorseggiare il caffè, godendoci la vista sul mare infinito. Niente attività fisica”, dicono con un sorriso malizioso, a sottolineare che, una volta tanto, hanno potuto fare a meno degli esercizi quotidiani della Rocca.

Non è mancata la cena di gala: “Ci siamo vestiti bene per la serata. Tutto era elegante e tirato a puntino”.

I pasti hanno rappresentato un momento particolare specie per Franco. In assenza degli ausili che, di norma, usa per aiutarsi a mangiare e bere, come posate e bicchieri speciali, si è dovuto accontentare delle normali stoviglie, riscoprendosi in grado di adoperarle. “Ho dovuto rinunciare alle mie comodità, ma ora so che posso farcela anche senza”.

E cosa c’è di meglio di una vacanza, allora, se fa compiere progressi?