Gli ospiti della Rocca hanno sciato sulle piste di Folgaria. L’entusiasmante esperienza ha lasciato una traccia non solo sulla neve, ma anche nella loro memoria.

Scendere le piste da sci con un totale senso di libertà, connessi alla natura e guidati dalle braccia forti ed esperte dei maestri. È la piacevole emozione che ha provato un piccolo gruppo di ospiti del centro di riabilitazione La Rocca sulle montagne di Folgaria, in Trentino.

Una giornata da incorniciare per Franco, Luigi e Patrizia. Accompagnati dalla presidente di Brain, Edda Sgarabottolo, sono giunti a Passo Coe, dove ad attenderli c’erano i maestri della scuola di sci “Scie di Passione”.

L’avvio della collaborazione tra quest’ultima e l’associazione di Altavilla Vicentina (che di sport se ne intende, vista l’affiliazione all’AICS) risale al 2018. Da allora, ogni anno (con l’eccezione del periodo della pandemia, ndr) si incontrano per dare la possibilità a chi ha subito un trauma cranico di vivere lo sci con straordinaria normalità, senza la frapposizione di barriere.

In pista con il dualski

“Per i ragazzi di Brain abbiamo privilegiato lo sci da seduti perché consente di far vivere nell’immediato un’esperienza ricca di emozioni – osserva il direttore della scuola, Stefano Carbone –. Abbiamo preso la seggiovia per raggiungere le piste della Ski Area Alpe Cimbra e sciare sulle diverse piste del comprensorio. Siamo infatti dotati di specifici ausili che permettono di andare dappertutto senza particolari limiti”.

Per praticare lo sci da seduti si può ricorrere a due tipi di attrezzature: il dualski e il monosci.

“Noi abbiamo utilizzato il dualski, l’opzione migliore per lo sci accompagnato – spiega l’istruttore –. È una specie di sedia a rotelle che, al posto delle ruote, ha due sci. L’allievo sta seduto, mentre il maestro lo accompagna in piedi da dietro. Si scende assieme come in un tandem, condividendo la stessa adrenalina dello sci classico”.

Il monosci si differenzia dal precedente per avere un unico sci sotto la sedia, che la rende quindi più leggera e maneggevole, e per l’uso di stabilizzatori che, come stampelle, servono a gestire l’equilibrio. Adatto alle persone con un buon controllo della parte superiore del corpo, consente di sciare in autonomia.

I benefici dello sci per le persone con traumi cranici

Il team di “Scie di Passione” è preparato e formato per insegnare lo sci a persone con vari tipi e gradi di disabilità.

“Le specializzazioni e le esperienze differenti dei maestri fanno sì che possiamo accompagnare veramente tutti sulla neve, adottando un approccio individualizzato per ciascun allievo, in base alle sue necessità e potenzialità. Inoltre possiamo contare su ausili appositi – aggiunge Stefano Carbone –. Lo sport deve essere per tutti. I benefici sono gli stessi sia per i bambini e gli adulti normodotati, sia per le persone con disabilità motoria, sensoriale o cognitiva”.

Due sono i vantaggi principali. “Da un lato si fa movimento all’aria aperta in un contesto salutare com’è quello della montagna. Dall’altro lato c’è un valore sociale e di condivisione. Sciare, quindi, non è un’attività fine a sé stessa, ma un modo per conoscere altre persone. Per alcuni diventa anche l’occasione per mettersi alla prova in uno sport mai praticato prima, in un ambiente che magari non è il proprio”, prosegue il direttore.

Sensazioni… sulla neve

Ad ascoltare le opinioni di Franco, Luigi e Patrizia, la sciata è valsa davvero la pena.

È stato divertente. Ci è piaciuto il senso di libertà che si prova nello scendere in velocità e il percepire l’aria che accarezza il volto – raccontano –. E poi è stato bello essere diretti dai maestri”.

Un aspetto non secondario quest’ultimo. Lo sottolinea bene anche Stefano Carbone: “La fiducia reciproca deve essere alla base del rapporto tra maestro e allievo. È il primo, in particolare, a dover creare le condizioni favorevoli affinché questo si produca e la sciata si trasformi in un’esperienza positiva sia nella modalità con cui avviene sia nel ricordo che lascia”.

L’obiettivo, possiamo dirlo forte, è stato raggiunto.