Si chiama Concetto Bobath ed è tra i più utilizzati approcci neuroriabilitativi nel mondo occidentale. Viene impiegato anche dai fisioterapisti della nostra palestra, con ottimi risultati, tanto che proprio La Rocca ha ospitato un corso (aperto anche ad esterni) per una quindicina di professionisti dedicato a questo approccio. Lo ha tenuto la dott.ssa Alba Magri, fisioterapista specializzata in riabilitazione neuromotoria e istruttrice di corsi avanzati IBITA (International Bobath Instructors Training Association).

 

Questo approccio alla neuroriabilitazione prende il nome dai coniugi Berta e Karel Bobath, lei fisioterapista e lui medico neurologo, che lo svilupparono nella metà del secolo scorso. Ma in cosa consiste e in cosa si differenzia riguardo al trattamento riabilitativo di pazienti colpiti da gravi danni cerebrali causati da un trauma cranico, un’emorragia o un’anossia? Ce lo spiega proprio la dott.ssa Magri.

“Il Concetto Bobath è un trattamento inclusivo ed individualizzato, che tiene conto della specificità e dell’unicità della lesione cerebrale e della disabilità che ne consegue. Ciò che lo contraddistingue è il suo forte orientamento a sostenere i processi neuroplastici in termini quantitativi e qualitativi durante tutta la fase di recupero del paziente, dalla fase acuta in cui la spinta alla riorganizzazione all’interno del Sistema Nervoso Centrale è massimale, a quella post-acuta e cronica per permettere lo sviluppo del pieno potenziale post-lesionale. Il Concetto Bobath è un approccio manuale e utilizza la facilitazione come tecnica per guidare il paziente nell’acquisizione di competenze motorie più avanzate e funzionali e per questo ha bisogno di operatori sanitari preparati e aggiornati che possano trasferire nella pratica clinica le più recenti evidenze in termini neurofisiologici e biomeccanici. Poiché si tratta un approccio che enfatizza il recupero funzionale è prevalentemente applicato dai fisioterapisti, dai logopedisti e dai terapisti occupazionali ma, l’interdisciplinarietà, ovvero l’interazione con tutta l’equipe di specialisti che ruota attorno al paziente, è fondamentale per ottimizzare il risultato. Il Concetto Bobath può essere applicato a tutte le lesioni centrali perché, non essendo rigido nella sua struttura, offre una cornice di riferimento per il ragionamento clinico utilizzabile per la valutazione e il trattamento di diversi disordini del movimento, considerando la peculiarità di ogni singola condizione”.

Come si è sviluppato il corso in Brain?

“Si è trattato di un tirocinio clinico, ossia di un lavoro sul campo con gli utenti della Rocca. Si è svolto da luglio a novembre, partendo dalla valutazione e presa in carico dei pazienti, mettendo in pratica il Concetto Bobath e terminando con la valutazione dei risultati”.

Un percorso molto positivo, come conferma Elisabetta Mondin, presidente della Cooperativa Sogno e Vita che gestisce i servizi messi in campo dall’Associazione Brain odv: “I partecipanti hanno espresso giudizi per noi molto incoraggianti. Uno dei nostri obiettivi è che La Rocca diventi sempre di più un centro di alta formazione per tutte quelle figure professionali che ruotano attorno al mondo della riabilitazione post lesione cerebrale. Questo corso è un esempio, che intendiamo riproporre in futuro”.

La dott.ssa Alba Magri