Brain, ovvero la gestione, senza soluzione di continuità, del percorso di riabilitazione per persone colpite da una grave lesione cerebrale acquisita. È proprio questa la nostra principale caratteristica: accompagniamo i pazienti e le loro famiglie fin da prima delle dimissioni dall’ospedale, evitando che, anche per un solo giorno, vengano lasciati soli con le loro paure e difficoltà.

A Vicenza, ad esempio, ciò è consentito da una convenzione con l’ospedale San Bortolo, dove è presente l’Unità Gravi Cerebrolesioni. “Sono la neuropsicologa o il medico dell’ospedale a contattarci quando ravvisano un potenziale caso di accoglienza da parte di Brain – spiega la nostra responsabile e neuropsicologa, Dott.ssa Elisabetta Mondin, Presidente della Cooperativa Sogno e Vita che gestisce la nostra sede, ‘La Rocca’ -. La nostra struttura, infatti, è specializzata in progetti riabilitativi di una specifica tipologia di pazienti, ossia quelli che, seppur gravi, presentano una qualche possibilità di recupero. A quel punto io accedo in reparto, partecipo a riunioni con l’équipe medica e assieme stiliamo un progetto individuale volto, appunto, al recupero del paziente e che viene successivamente illustrato alla famiglia. Se viene accettato, ecco che avviene il passaggio diretto dall’ospedale ai nostri servizi, siano essi residenziali o diurni. Il tutto con un approccio olistico, che tiene conto dell’intero sistema paziente-famiglia”.

I benefici del “metodo” Associazione Brain

Ma quali sono i vantaggi di un rapporto così diretto tra ospedale e “La Rocca”, la nostra sede ad Altavilla Vicentina? “In questo modo – sottolinea la Dott.ssa Elisabetta Mondin – riusciamo innanzitutto a preservare la rete famigliare, perché il paziente e i suoi cari si sentono accompagnati e protetti nel doloroso percorso post-traumatico. Se lasciata sola dopo le dimissioni, una famiglia si trova disorientata, non sa a chi rivolgersi, rischia l’isolamento sociale. Il passaggio diretto ad una struttura consente invece un avvio di percorso meno accidentato, con obiettivi riabilitativi specifici, concordati con il medico dell’ospedale. Inoltre, il primario dell’Unità Gravi Cerebrolesioni si reca periodicamente da noi alla Rocca per supervisionare i singoli progetti di riabilitazione: un controllo qualità che va a beneficio di tutti e che ha come scopi principali l’aumento dell’autonomia del paziente, il sostegno alla famiglia e il successivo reinserimento sociale della persona traumatizzata”.

Non solo “La Rocca”, non solo Vicenza

Non tutti i pazienti con una grave lesione cerebrale acquisita che si rivolgono all’associazione Brain o alla Cooperativa Sogno e Vita vengono ospitati nella nostra sede: l’accesso viene infatti valutato e studiato in base a delle caratteristiche precise.  A seconda del progetto, c’è la possibilità che un nostro operatore e una nostra psicologa possano, infatti, svolgere anche servizi a domicilio, finalizzati al recupero delle autonomie, ad attività fisioterapiche o a interventi per la gestione del comportamento.

Con l’Area Disabilità dell’Ulss 8 è inoltre in corso una convenzione per accoglienze temporanee nella nostra struttura, in attesa dell’accreditamento che è in corso.

Infine, avviamo percorsi riabilitativi anche in collaborazione con altre Ulss del Veneto, sulla base di incentivi regionali per progetti finalizzati all’aumento dell’autonomia della persona.