Luca è l’ultimo arrivato alla casa famiglia La Rocca, ma ci tiene a condividere fin da subito la sua disavventura. ‘Perché possa far capire agli altri di prestare sempre la massima attenzione quando si viaggia sulla strada’ esordisce. In effetti, a Luca, è bastato un attimo: fondo stradale bagnato e con la moto si è ritrovato a terra, procurandosi una forte botta in testa.
La storia di Luca ci racconta di un’altra vita interrotta dal trauma cranico, ma ci racconta anche del coraggio e della forza di ripartire, che lui e la sua famiglia stanno dimostrando.
Luca ci racconta:
Quando sono arrivato in ospedale ero parecchio confuso!
Sono rimasto ricoverato circa 9 mesi, caspita peró…ora che ci penso non sono mica pochi. Mi hanno raccontato che all’inizio i medici hanno deciso di indurmi lo stato di coma.
Purtroppo faccio fatica a dire tutto ció che ho fatto durante quel periodo e tutti gli esami e le visite che ho fatto e tutte le persone che ho conosciuto perché ho qualche problemino di memoria, come anche di attenzione.
Ricordo Edda come quella che mi prendeva e mi portava a parlare di me e di quello che mi era successo con altri pazienti del reparto.. facevamo un gruppo di consapevolezza! Inoltre ha parlato a me e la mia  famiglia di questa casa famiglia ed ecco che ci sono arrivato direttamente dall’ospedale. 
Devo ancora ambientarmi qui…peró ne ho avuto una buona impressione: gli operatori mi hanno anche appeso il nome sulla porta della camera dove dormo per aiutarmi ad orientarmi, se no mi perderei per le varie stanze…ah ecco, questa è un’altra delle difficoltà che ho. Rimarrò qui qualche mese con l’obiettivo di cimentarmi in alcuni lavori per vedere come me la cavo e per aumentare il mio livello di autonomia…per ora devo occuparmi di dar da mangiare ai pesci nell’acquario, preparare la tavola per tutti ai pasti, e aggiornare quotidianamente la bacheca in cucina con la data del giorno e le foto degli ospiti e operatori presenti. Voi direte che sono cose molto semplici..ma vi assicuro che per me non lo sono per niente ora come ora…infatti ci deve essere un operatore che mi dà una mano altrimenti mi perdo! 
Io voglio mettercela tutta, perché, chissà se e quando, vorrei tornare a lavorare. Purtroppo, ho già intuito che tornare a fare ció che facevo prima dell’incidente sarà difficile…sempre a causa delle mie difficoltà. Però questo apre un sacco di altre possibilità… grazie al sostegno dell’équipe della Rocca che mi accompagnerà in questo percorso, inizierò una nuova vita”.