Cos’è un’anossia cerebrale
Un’anossia cerebrale si sviluppa quando avviene una mancanza di ossigeno al cervello. Se ciò accade anche solo per 5 minuti, la conseguenza grave e immediata è che le cellule celebrali interessate muoiono.
La morte di una miriade di cellule cerebrali è un danno molto grave per il funzionamento del cervello e, purtroppo, è praticamente impossibile arrestare o contrastare questa perdita così rapida.
Questi danni producono una serie di cambiamenti, anche molto seri e drastici, a livello motorio, comportamentale e cognitivo (la “cognizione” è la capacità di comprendere cosa sta accadendo e quindi di interagire con questa situazione in un modo adatto). In sostanza, la persona vittima di un’anossia cerebrale cambia sotto molti aspetti. A cascata, avvengono cambiamenti molto importanti anche a livello familiare, sociale e lavorativo.
Le valutazioni sulle possibilità di recupero dopo un’anossia cerebrale
Nel caso di un danno al cervello provocato da un’anossia cerebrale, non è mai possibile determinare a priori quali siano le prospettive di recupero, neppure basandosi sulla sola documentazione medica. In tutti i casi, serve una valutazione molto complessa svolta da un’équipe di specialisti, che possano stimare le possibilità e le probabilità del recupero tenendo conto di una moltitudine di fattori: lo stato fisico e mentale del paziente, il tipo di vita che faceva prima del malore, quanto e quale supporto la famiglia può apportare.
Come intraprendere un percorso di riabilitazione dopo un’anossia cerebrale
Fate sempre affidamento all’équipe medica che vi ha seguito in ospedale: sono loro i primi ad avervi visto dopo il malore, posseggono le informazioni principali sul tipo di danni che ha subito dal cervello e hanno osservato le risposte del paziente ai primi approcci con terapie e, eventualmente, attività riabilitative. Questi professionisti sono alleati preziosissimi per avviare un percorso di recupero promettente.
Solo una volta terminato il vostro percorso all’interno dell’ospedale (cioè quando avrete la lettera di dimissioni in mano) potremo darvi tutto il supporto necessario per costruire e intraprendere un valido percorso riabilitativo.
Cosa facciamo per il paziente e la sua famiglia dopo la dimissione dall’ospedale
Il supporto che possiamo darvi è sempre commisurato alla situazione che state vivendo. Questo significa che non cercheremo mai di proporvi soluzioni “standard” o “a pacchetto”, perché ogni situazione sanitaria e ogni quadro familiare sono unici e particolari, così come lo è ogni percorso di riabilitazione.
In generale, vi aiuteremo a individuare le strutture più adeguate a un percorso di riabilitazione nel territorio in cui abitate e vi aiuteremo a capire quali sono gli obiettivi di recupero che potete ancora raggiungere, come paziente e come famiglia.
Vi aiuteremo a capire quali sono i vostri diritti di malato e di famiglia e a orientarvi tra possibili sostegni, normative di riferimento e servizi socio-sanitari del vostro territorio.
Se riterrete che la Casa Famiglia “La Rocca” possa darvi delle risposte, vi accompagneremo in una visita alla nostra struttura per capire assieme a voi (paziente e familiari) che cosa sia possibile fare per aumentare la qualità del recupero.